venerdì 9 giugno 2017

Un estratto dal libro "Oberdank il terrorista" de Renato De Marzi

Wilhelm Oberdank

"Tutti riportavano l'invito che la Società dei Veterani e dei Reduci rivolgeva alla popolazione di partecipare a...lla fiaccolata che si sarebbe svolta quella sera in omaggio all'Arciduca.
Dopo il tramonto moltissima gente cominciò ad affollare i marciapiedi del centro. [...]. Alcuni spettatori gettavano fiori. Il corteo si avvicinava e quando la Banda Militare del Presidio, svoltò da Via San Spiridione per immettersi nel Corso all'altezza dell'Hotel Aquila Nera il fragore degli ottoni si fece assordante. Una selva di bandiere giallo-nere seguiva la banda e, distanziata di alcuni metri, marciava la schiera dei Veterani impettiti con giubbe adorne di decorazioni. [...] Un fremito di rabbia colse Guglielmo; affondò la mano in tasca, afferrò una bomba a mano e la scagliò altissima verso le bandiere." [...]
"La mattina seguente Guglielmo tornò verso Piazza Grande. Lesse i primi giornali. Tutti i titoli, a grandi caratteri esprimevano esecrazione, sdegno, condanna per l'attentato. Un ragazzo triestino di 16 anni era morto. Si chiamava Angelo Fortis. Un altro giovane di Castelnuovo del Carso era moribondo. Altre 16 persone erano rimaste ferite e giacevano all'ospedale.
Tutti i giornali condannavano l'attentato con espressioni di indignazione e di orrore. Persino "L'Indipendente" lo definiva una folle azione criminale contro cittadini inermi e pacifici."


Fonte: Vota Franz Josef