venerdì 4 marzo 2016

Eroi della Grande Guerra: Conrad von Hötzendorf

Conrad von Hötzendorf


Conrad von Hötzendorf (11 novembre 1852, Penzing bei Wien - 25 agosto 1925, Bad Mergentheim, Württemberg), proveniva da una famiglia austriaca di lunga tradizione come ufficiali; suo padre, Franz Xaver Conrad (1793-1878), prese parte alla battaglia di Lipsia ed agli scontri con i ribelli a Vienna durante le rivolte del 1848, dove rimase gravemente ferito.
Ancor prima della sua nascita, il padre si era ritirato con il grado di colonnello degli Ussari.

Franz sviluppò un vivo interesse per le scienze, per lui le leggi della naturaerano importanti quanto le credenze religiose. In particolare, gli insegnamenti di Charles Darwin colprono il giovane cadetto.

Conrad studiò dapprima alla scuola cadetti di Hainburg scuola cadetti, dopo di che all'Accademia Militare Teresiana, dove nel 1871 si diplomò Leutnant ed entrò nell'11° Feldjäger-Bataillon.

Nel 1877 venne assegnato allo Stato Maggiore Generale del 4°° Infanterie-Truppendivision, con il quale, nel 1878, prese parte alla campagna di occupazione della Bosnia-Erzegovina e del Sangiaccato di Novi Pazar, su mandato del Congresso di Berlino.

Nel 1882 servì come Hauptmann nella repressione di una insurrezione in Dalmazia, e nel mese di aprile 1886, sposò a Lemberg (L'vov) la sua fidanzata Vilma Le Beau, dalla quale ebbe cinque figli.

Conrad si trovava di stanza a Lemberg in qualità di Capo di Stato Maggiore del 11° Infanterie-Truppendivision, dove divenne celebre la sua reputazione come grande innovatore, ad esempio l'introduzione delle manovre sul campo al posto delle tradizionali (ed inutili) sfilate nelle piazze d'armi.

Nel 1887 tornò con la famiglia a Vienna, assegnato temporaneamente all'Ufficio per le Operazioni Speciali.

Dal 1888 al 1892 fu, con il grado di Major, Taktiklehrer (Docente di Tattica) presso la k.u.k. Kriegsschule di Vienna. Fu un insegnante estremamente popolare, e molti dei suoi studenti saranno, un quarto di secolo più tardi, ufficiali pluridecorati nel corso della guerra mondiale.

Nel mese di ottobre 1892 fu Comandante di Battaglione assegnato al 93° Infanterieregiments di stanza ad Olmütz (Olomouc) e, dal 1895 al 1899, fu Oberst Kommandant del Infanterieregiments „Kaiser“ Nr.1 di stanza a Krakau (Cracovia).

Nel 1899 fu Generalmajor e Kommandant del 55° Infanteriebrigade presso Trieste, dove represse una sollevazione di portuali di lingua italiana.
Dal 1903 al 1906 fu Feldmarschalleutnant Kommandant dell'8° Infanterie-Truppendivision presso Innsbruck.

Famoso nell'esercito come un pensatore innovativo e per le sue idee moderne su metodi di addestramento finalizzati alla battaglia, su una proposta del suo amico, l'Arciduca Franz Ferdinand, nel 1906 fu nominato Capo di Stato Maggiore Generale delle Forze Armate.
Già dall'aprile 1907, Conrad iniziò a proporre il progetto di una guerra preventiva contro l'Italia, intenzionato a stroncare la minaccia prima che diventasse un concreto pericolo per l'esistenza dello Stato.

Con questo incarico fu direttore operativo dell'intero apparato bellico Austro-Ungarico (k.u.k. Armee, k.u.k. Kriegsmarine, k.k. Landwehr e k.u. Honved), secondo in comando solo all'Imperatore.

Nel 1910 venne nominato Freiherr (Barone), ma il suo scontro con il Ministro degli Esteri, il Conte Aehrenthal, fu causa, il 3 Dicembre 1911, del suo licenziamento.

Il 12 Dicembre 1912 venne richiamato dall'Arciduca Franz Ferdinand il quale, in occasione delle Guerre Balcaniche, gli riaffidò l'incarico.

Molto tempo prima della Grande Guerra, Conrad fu propositore del progetto politico della trasformazione della monarchia in un impero moderno, ed intendeva proporre con un ruolo da protagonista l'Impero Austro-Ungarico alla spartizione dell'Impero ottomano e l'annessione alla duplice monarchia dei suoi territori balcanici, come contrasto alla crescente influenza russa e italiana nei Balcani ed al panslavismo serbo.

Conrad, come Franz Ferdinand, intendeva ridimensionare la componente ungherese della Duplice Monarchia, e vedeva come unica cura per la difficile situazione della politica interna il bilanciamento tra le componenti nazionali, assieme ad una politica espansiva nei Balcani.

Fu sostenitore del programma di contrasto delle ambizioni egemoniche della Serbia con la creazione di uno slavo meridionale all'interno dell'Impero Asburgico, sostituendo quindi il Dualismo con un Trialismo.

Alla fine del 1907, così scrisse in una nota:
"Con la creazione di questo complesso slavo meridionale all'interno della monarchia, si otterrebbe un equilibrio molto favorevole tra le nazionalità, che renderebbe possibile la creazione di ordine interno e ristabilirebbe l'equilibrio."

Nella primavera del 1909, Conrad presentò nuovamente i piani per l'annessione della Serbia dopo la sconfitta preliminare dell'Italia, già partner nella Triplice Alleanza, al Ministero degli Affari Esteri ed al Ministero della Guerra, ma vennero ancora una volta respinti.

Nel mese di ottobre 1912, il nuovo piano di Conrad prevedeva di liquidare la Turchia dall'Europa e la creazione di una nuova "Unione Balcanica" sotto la leadership austriaca, sull'esempio dell'unione della Baviera al Reich tedesco.

Tra gli anni 1913 e 1914, Conrad tentò non meno di venticinque volte, invano, di ottenere una dichiarazione di guerra contro la Serbia.
In qualità di Capo di Stato Maggiore, Conrad fu l'autore di dettagliati piani operativi contro i potenziali nemici dell'Impero (Russia, Serbia ed Italia), ma applicati durante la guerra si rivelarono alquanto inefficaci.

Conrad fu uno degli esponenti più importanti, assieme al Ministro degli Esteri Leopold Berchtold, al Primo Ministro Karl Stürgkh, al Ministro delle Finanze Leon Biliński, ed al Ministro della Guerra Alexander von Krobatin, del partito dei sostenitori ddella necessità di una soluzione militare al problema rappresentato dalla Serbia.

Nell'estate del 1914 fu uno dei principali sostenitori della risposta armata contro il Regno di Serbia in sguito all'assassinio dell'Arciduca Franz Ferdinand a Sarajevo.
Berchtold e l'Imperatore Franz Joseph, tuttavia, optarono per un contatto diplomatico in attesa dell'ultimazione dei necessari preparativi.

In ogni caso, il piano di Conrad non sarebbe stato attuabile, poiché le forze armate della monarchia non erano ancora in condizione di sferrare un colpo rapido e decisivo alla Serbia.

Inoltre, l'attacco a sorpresa contro la Serbia non poteva più venire lanciato dopo "l'assegno in bianco" tedesco del 5/6 Luglio, in quanto le condizioni politiche e militari erano completamente cambiate.

Dopo l'ultimatum alla Serbia, Conrad informò il Ministro degli Esteri e l'Imperatore che: "Il ritorno ad uno stato di pace non è possibile, secondo il sentimento diffuso nell'esercito."

In seguito alla dichiarazione di guerra, posizionò l'esercito austro-ungarico secondo i suoi piani di attacco contro la Serbia in posizione, ma dopo l'entrata in guerra della Russia dovette trasferire gran parte delle truppe in Galizia, dove era previsto l'attacco russo.

All'inizio della guerra, Conrad sottovalutò gravemente il nemico russo, cosa che costò quasi la resa all'Austria-Ungheria.
Tuttavia, grazie anche ad un massiccio sostegno tedesco, l'esercito Austro-Ungarico riuscì a riprendere le zone occupate dalla Russia in Galizia, e ad organizzare un fronte compatto contro Italia, Serbia, Montenegro e Romania.

La collaborazione con l'Alto Comando tedesco lo vide però sempre più relegato in un angolo; Conrad veniva considerato da Erich von Falkenhayn come il "fratello più debole", rifiutando spesso di prendere in considerazione i piani austriaci o di coinvolgere le truppe imperialrege in azioni particolarmente prestigiose.

Conrad si ritrovò quindi spesso dalla parte di Tirpitz, contrapposti agli egemoni della politica militare alleata austrotedesca, ovvero Falkenhayn ed il Cancelliere Bethmann-Hollweg.
Conrad insisteva sempre sull'adozione di strategie offensive, mentre Falkenhayn era un cultore della strategia del logoramento.
Nella primavera del 1916 ,finalmente il legame tra i due supremi comandi si ruppe.

Conrad era un convinto sostenitore della necessità per la Monarchia di acquisire obiettivi di guerra di vasta portata, nel novembre 1915 aggredì verbalmente il Ministro degli Esteri Burián in merito alla questione dell'annessione dei i territori occupati nei Balcani, ed anche prima della conclusione della campagna decisiva contro Serbia e Montenegro, ai primi di novembre 1915, disse: "...solo l'annessione completa di Serbia e Montenegro alla Monarchia è in grado di prevenire dai pericoli connessi all'esistenza di Serbia e Montenegro come Stati indipendenti, non importa quanto questi Stati siano piccoli, essi vengono aizzati dai nostri avversari, in particolare la Russia e l'Italia, ed in ogni guerra contro la Monarchia potrebbero complicare la situazione militare".

Quando Conrad, nel febbraio del 1916, venne interpellato dall'Imperatore in merito all'annessione del Montenegro e dell'Albania settentrionale, Franz Josef disse a Conrad: "Ancora questa idea? Questo è eccessivo!"
Conrad rispose: "Sì, ma è necessario.
Un'Albania indipendente è impossibile."

Agli occhi di Conrad, il Primo Ministro ungherese István Tisza apparve come un acerrimo nemico, una specie di emanazione del Ministro degli Esteri Burián.
Il peso politico crescente dell'Ungheria e di Tisza, lo esasperò al punto da dare pubblicamente dell'idiota al Primo Ministro austriaco Stürgkh. Pertanto, Conrad cercò dall'inizio del 1916 di far licenziare Stürgkh, e sostituirlo con ex Ministro degli Interni Konrad zu Hohenlohe-Schillingsfürst, come contrappeso all'influenza di Tisza in Ungheria.
Nonostante tutto, però, questi intrighi non ebbero successo così come, più in generale, i quadri militari non avevano sufficiente forza per controllare le autorità civili austro-ungariche, cosa che invece stava accadendo in Germania sull'onda di successi bellici significativi.

Rimase Comandante in Capo dell'Esercito e secondo in comando dopo l'86enne Imperatore fino a dicembre 1916, quando, dopo la sua morte, il comando venne assunto dall'Arciduca Friedrich. Ciò lasciò a Conrad in gran parte mano libera.
Il 2 Dicembre 1916 il giovane Imperatore Karl I assunse personalmente il comando e l'Arciduca Friedrich tenne Conrad come suo vice fino all'11 Febbraio 1917.

Conrad fu sostituito da Karl I, contro la sua volontà, nel marzo 1917, dal nuovo Capo di Stato Maggiore Generale Arthur Arz von Straußenburg, ma sotto la pressione dell'imperatore assunse successivamente il comando del fronte sud-occidentale contro l'Italia in Tirolo, per convincere gli italiani sarebbe, dove avrebbe avuto luogo il prossimo attacco.

Dopo la fallita offensiva del 14 luglio del 1918, venne sollevato dal suo incarico da Karl I. Il crollo della monarchia pochi mesi dopo lo fece infuriare, convinto fosse conseguenza della mancanza di ascolto ai suoi avvertimenti ed alle sue previsioni.
Nel luglio 1918 ricevette il titolo onorifico di Colonnello Onorario dei parchi di Vienna.

Ricoverato in seguito ad una grave una colecisti in un centro termale di Bad Mergentheim, si lamentò nelle sue memorie della famiglia Asburgo, in particolare dell'Arciduca Friedrich, che egli aveva servito con successo per due anni.
I suoi malumori minarono profondamente la sua volontà di recupero.

Conrad morì il 25 Agosto 1925 a Bad Mergentheim, in seguito ad una ricaduta.
Il funerale, celebrato in pompa magna il 2 Settembre, vide la partecipazione di oltre 100.000 persone in lutto stretto.
Fu sepolto nel cimitero Hietzinger di Vienna.

La principale critica mossa a Conrad fu il fatto di aver costantemente ignorato fattori critici quali terreno, clima, approvvigionamenti e movimenti di truppe, oltre alla sottovalutazione dell'importanza delle moderne armi automatiche, il che causò sempre perdite catastrofiche ai suoi assalti sin dall'inizio della guerra.
Anche alcune gravi carenze strategiche furono attribuibili a lui, principalmente riguardo la concentrazione eccessiva di truppe al confine con la Serbia mentre le armate stavano già marciando verso la Galizia.

Fu probabilmente l'eccessiva preoccupazione per la situazione interna la ragione di fondo dei piani così aggressivi di Conrad.
Egli si difese sempre dalle accuse imperialismo, in quanto esso significa espansione fine a sé stessa, mentre i suoi piani prevedevano l'espansione come metodo di soppressione di minacce interne ed esterne alla sopravvivenza dell'Impero.


Fonte: -La Prima Guerra Mondiale-