mercoledì 28 ottobre 2015

28 ottobre 1917: liberazione di Gorizia.




 


 


Le truppe a tre colori erano state ricacciate verso le loro case. Una sola donna festeggia l'Imperatore che arrivò in città qualche giorno dopo; era una dei pochi goriziani che non avevano mai lasciato la città e che si erano nascosti agli italiani, che pretendevano di portarli tutti con sè nella ritirata.
Dalle impressionanti colonne di prigionieri, si deduce che anche le due armate di Boroevič avevano fatto qualcosa durante l'offensiva di Kobarid e che non tutto si era svolto tra Tolmin e Bovec, come tramandato dalla storiografia italiana (ovviamente) e da quella tedesca, visto che l'alleato germanico agì solo a nord. Nei loro testi non sono nemmeno nominati i reparti austro ungarici che non facevano parte della 14 armata mista, le loro cronache finiscono con qualche cenno alla 1° Divisione AU che attaccò dalle parti di Rocinj, a nord di Kanal.
In realtà i combattimenti a sud di Tolmin furono durissimi perchè non si era potuto effettuare la stessa preparazione di sorpresa di gas ed artiglieria e perchè da quelle parti gli italiani erano disposti in difesa molto bene, specie la terza armata del duca d'Aosta che dava il cambio alla seconda nei pressi di Gorizia. Non c'erano inoltre strade, che conducessero a Gorizia lungo l'Isonzo ed a Tolmin si erano creati degli ingorghi di traffico militare, che tennero indietro le riserve e le salmerie, anche per giorni.
Ma il giorno 27 anche la terza armata tricoloruta, aveva iniziato a ritirarsi per non essere tagliata fuori sulla via del ritorno, dagli imperiali che avevano liberato Cividale e stavano scemando in pianura. Il 28 ottobre, fu liberata anche Udine ma molti cittadini che poterono, avevano seguito i tricoloruti, ormai drogati da 52 anni di propaganda italiana che gli assicurava il taglio della gola da parte degli imperiali.
Invece avrebbero fatto bene a rimanere in città, che fu saccheggiata proprio dai soldati italiani sbandati che erano entrati in tutti i negozi ed in molte case, sfasciando tutto e girando ubriachi per le strade vestiti da civili ed anche da donne, incipriati e profumati, avendo depredato gli armadi degli udinesi che avrebbero dovuto "difendere".
Ristabilito l'ordine, le truppe imperiali di occupazione offrirono al Comitato dei cittadini rimasti, il ripristino dell'insegnamento della lingua friulana, come a quelli delle valli del Natisone, l'insegnamento della lingua slovena. Niente da fare... erano bastati 52 anni di Italia per fargli perdere l'identità che avevano faticosamente recuperato parzialmente durante i 51 anni di "Regno Lombardo Veneto", successivi ai secoli di dominio veneziano.

Fonte: Vota Franz Josef