giovedì 13 agosto 2015

1860, PIEMONTESI PEGGIO DELL'ISIS. 50 INNOCENTI DECAPITATI


1860 <<Di qual cosa sia capace la guerra civile non lo domandate al...le antiche istorie, domandatelo agli abitanti del villaggio di Carbonara (tra Avellino e Salerno) i quali hanno visto 50 dei loro migliori conterrazzani presi e tradotti sul ciglio d'un burrone, ivi ad uno ad uno decapitati a colpi di scure in mezzo alle briache grida dei carnefici, che si compiacevano di vedere rotolare le mozze teste in fondo al burrone, e poi rividero quei cadaveri mozzati di nuovo trascinati sulla piazza del paese ed ivi posti a fila come maiali messi in vendita ed offerti a chi volesse comperarli. Questa è la sicurezza che ha fatto il governo del Farini nel Reame napoletano! La penna rifugge dal descrivervi altri orrori che non mancano. Annunziate con quanti mezzi avete che le province napoletane versano nei più gravi pericoli e che, se il Governo non sappia e non voglia prontamente riparare, non gli resterà più che a ritirarsi davanti alle barricate di cadaveri ed alle ondate di sangue >>( da Civiltà Cattolica 1861).

<< A Carbonara, fra Avellino e Salerno, cinquanta vennero decapitati, le loro teste gettate nel burrone, e i tronchi strascinati in piazza e offerti in vendita. Il deputato Lazzaro, nella tornala del 31 luglio 63, raccontò: —Giovani generosissimi, libéralissimi, avendo arrestato una donna, la quale portava un pezzo di pane ad un suo figlio che era o si credeva fra i briganti, la legarono, la fecero inginocchiare, ed essi medesimi la fucilarono ».