domenica 17 maggio 2015

CRONACHE DELLE PASQUE VERONESI DELL'ARCHIVIO DI ALESSANDRO ZANOTTO - VERONA APRILE 1797






...Alcune staffette partite da Verona riuscirono ad arrivare a Venezia per avvertire di cosa stava succedendo…quando sbarcarono davanti a Palazzo Ducale, Giuseppe e il fratello Giacomo furono tra i primi a sapere cosa stava succedendo, interrogando rudemente i trafelati portalettere…non si fecero crescere “l’erba sotto i piedi”, si diressero subito da alcuni ufficiali loro conoscenti, delle milizie, per reclutare a tempo di record dalmati, cechi, ungheresi, schiavoni e tutti i gli albanesi che trovavano. Volevano gente veloce, irruenta e da sfondamento, ma soprattutto gente fedele che non meditava sulle decisioni, non c’era il tempo…cercavano qualcuno che fosse abbastanza “pazzo” quanto loro. Misero “in campo” 2000 zecchini ciascuno, comperando velocemente tutto il disponibile, riuscirono a mettere insieme 1437 uomini, ciascuno aveva 5 cavalli(cambiandoli continuamente per non stancarli troppo) e 5 fucili già carichi, due canoni leggeri smontati sui cavalli che non venivano montati. Con una andatura forzata durata 2 giorni riuscirono a coprire la distanza tra Mestre e Verona, mangiando e dormendo a cavallo a turno, molti cadevano dalla sella per la stanchezza, un paio di volte almeno anche i due fratelli. Per la faticaccia la maggior parte dei cavalli morirono, furono costretti a requisire tutti i cavalli dei “cambi” che trovavano. I cechi per stare svegli affilavano in continuazione spade e coltelli in silenzio. Si trovavano già a Verona quando il Senato Veneziano decise di inviare il provveditore Erizzo e il generale Stratico. Prima dell’inizio degli scontri si salutarono e ci fu una bevuta della “tremenda grappa ceca”. Purtroppo non riuscirono ad entrare a Verona a causa dell’enorme numero di truppe che Napoleone, furioso aveva fatto accorrere, riuscirono però con continue sortite di giorno e di notte per cinque giorni di fila solo a rallentare le operazioni dei francesi, attaccando le retrovie, eliminando i depositi della polvere da sparo e inchiodando quando riuscivano con cunei i canoni. Ritornarono, in quanto impossibilitati a portare aiuto.. indietro… tutti feriti…ma solo in 9, di cui tre cechi morirono lungo la strada…fu l’ultima azione militare degli Zanotto al servizio della Gloriosa Serenissima Repubblica di Venezia….

DOC- ARCHIVIO ZANOTTO
DOC-STAMPA COM. P.VERONESI