sabato 17 gennaio 2015

Dante Alighieri "irredentista"? MA MI FACCIA IL PIACERE!



Nell'immagine qui sopra a sinistra: 9° Canto dell'Inferno di Dante che dimostrerebbe un suo proto-irredentismo relativo a Pola. Mai balla più grande fu inventata da mente umana.
A destra, canto 30° dell'Inferno dove Dante dice: "Sopra l'Italia bella c'è il Lago di Garda che delimita sotto le Alpi i tirolesi e poi la Germania".
La nostra Imperatrice Zita di Borbone Parma scrisse: "Nella Divina Commedia, Dante parlava del trentino come di quel territorio che da tempo immemorabile costituiva il confine tra l'Impero e l'Italia. Eppure, quei somari di irredentisti, innalzarono una stata di Dante a Trento".
Dante non aveva alcuna idea di Italia Nazione, era un partigiano del Sacro Romano Impero guidato durante la sua vita da due Imperatori Asburgici. Egli parlava dell'Italia come espresione geografica, esattamente come il Principe Metternich. Dante pensava peste e corna di tutti i personaggi pubblici della penisola; vedeva nel vassallaggio all'Impero, l'unica forma politica che avrebbe potuto mitigare i difetti dei peninsulari rappresentati nel suo Infero e non a caso nella sua poetica, il peggiore di tutti i difetti, il peccato più grave, era il tradimento.
L'irredentismo italiano è fondato su balle, l'Italia stessa è uno Stato fondato sulle balle.
Dei furboni di massoni inventarono delle storielle per trovare delle motivazioni di esistenza per uno Stato nazionale italiano e per vendere tali seducenti storielle ai popoli che sarebbero stati conquistati e soggiogati. Le loro storielle erano talmente ben costruite che si sono propagate di generazione in generazione e sono state capaci di coinvolgere tutte le popolazioni dominate meno rarissimi geni come Montanelli che ci andò vicino e pochi altri che compresero gli inganni.
Le storielle massoniche sulla nazioanalità italiana travalicano le monarchie, le repubbliche, le ideologie politiche, le guerre ed i ribaltoni. La nazionalità pensata a tavolino e costruita in laboratorio consente agli eredi di quei furboni, di tramandarsi il potere ed i privilegi sfruttando quei 60 milioni di sempliciotti, meno trascurabili numeri di irriducibili che continuano a rifiutare le loro fiabe.
Una nazionalità artificiale imposta sull'etnocidio delle identità precedenti, la regia massonica con la cooptazione delle società segrete e della malavita organizzata, non poteva generare nulla di buono. Uno Stato fondato sull'inganno e sullo sfruttamento non può perseguire l'ideale di Leopoldo II d'Asburgo, "la felicità dei cittadini". Le culture pre unitarie, gli studi, le scoperte e le opere d'arte, sono un patriomonio dell'umanità. <
Ma dopo la costituzione di uno Stato italiano unitario, esso ha prodotto solo disastri per l'umanità. Non può essere diversamente quando uno Stato è fondato sul male, sull'inganno, sullo sfruttamento oligarchico di casta o meglio, di "confraternita".

Fonte:  Vota Franz Josef