sabato 29 novembre 2014

L’Anticristo. Esegesi e storia di una tremenda verità di fede (parte 2)

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Nella prima parte dello studio (pubblicato la scorsa settimana) è stato introdotto il discorso sull’Anticristo secondo le esegesi dei Padri della Chiesa, correttamente usate e commentate dal Dottore Zelantissimo, sant’Alfonso Maria de’ Liguori. È, solo adesso, possibile procedere illustrando parte delle false dottrine che saranno divulgate dall’Anticristo e dai suoi precursori, con altri dettagli utili al nostro fine di erudizione sull’argomento.
 
[…] In quanto all’insegnamento della religione, al principio si dimostrerà amante della legge, specialmente della legge e delle cerimonie giudaiche, per accattivarsi l’ossequio dei Giudei; ma innalzato che sarà alla monarchia, disprezzerà ogni legge ed ogni atto religioso (probabilmente insegnerà dottrine agnostiche), e si porrà a sedere nel tempio come Dio, secondo quanto scrive san Paolo: Qui adversatur et extollitur supra omne quod dicitur Deus, aut quod colitur; ita ut in templo Dei sedeat, ostendens se tamquam sit Deus[1]. Onde seguono a dire i Padri, sant’Ireneo: Et latro quasi Deus vult adorari[2]. Lattanzio: Se ipsum constituet, ac vocabit Deum; et se coli iubebit ut Dei filium[3]. San Giovanni Crisostomo: Se omnium Deum profitebitur[4]. Sant’Ippolito martire scrive che l’Anticristo aggregherà (probabilmente Governo Globale o N.W.O.) i popoli, e loro dirà: Quis Deus magnus præter me? potentiæ meæ quis resistet[5]? Aggiunge sant’Efrem il Siro[6], col medesimo sant’Ippolito, che i demoni in sembianza di angeli gli faranno corona […].
Essendo poi l’Anticristo un insigne mago (incantatore, illusionista, imbroglione), egli, con suoi incantesimi e con l’aiuto del demonio, ingannerà la gente con molti miracoli falsi, secondo scrive l’Apostolo: Cuius est adventus secundum operationem Satanæ, in omni virtute, et signis, et prodigiis mendacibus, et in omni seductione iniquitatis, iis qui pereunt[7]. Il suo principale miracolo sarà di farsi vedere fintamente morto e poi risorto, come l’addita san Giovanni: Et plaga mortis eius curata est. Et admirata est universa terra post bestiam[8]. E con tale inganno il compagno (ispirato da Satana) sedurrà i popoli ad adorarlo per Dio: Et fecit terram, et habitantes in ea adorare bestiam primam, cuius curata est plaga mortis[9]. Per quelle parole bestiam primam s’intende l’Anticristo, poiché vi sarà un’altra bestia seconda, così nominata da san Giovanni, che sarà un cattivo suo compagno e falso profeta, che si adoprerà a far riconoscere l’Anticristo per Dio. Uno degli altri falsi miracoli sarà di far discendere fuoco dal cielo: Et fecit signa magna, ut etiam ignem faceret de coelo descendere in terram in conspectu hominum[10]. Un altro miracolo falso sarà di far parlare per opera del demonio la statua del suo armigero: Et datum est illi, ut daret spiritum imagini bestiæ, et ut loquatur imago bestiæ[11]. Dice san Matteo che questi falsi miracoli, uniti ad altri inganni, violenze e tormenti, coi quali procurerà di costringere i fedeli a prevaricare, saranno tali e tanti, che se Dio non desse con la sua grazia fortezza ai suoi eletti, anche gli eletti sarebbero sedotti: Ita ut in errorem inducantur (si fieri potest) etiam electi[12].
La sua maggiore applicazione poi sarà di far disprezzare Gesù Cristo, insegnando (dapprima con ambigue e perniciose dottrine, poi apertamente) ch’egli non è stato il vero messia, né il figlio di Dio, né il redentore degli uomini (probabilmente insegnando che anche i Giudei del Talmud credono nel vero Dio, per esempio, oppure negando la storicità della Risurrezione, ecc…); onde spargerà ovunque che la religione, i precetti e tutti i sacramenti insegnati da Gesù Cristo sono stati una mera impostura (si potrebbe pensare che insegnerà a superarli con artifizi e sofismi, pertanto implicitamente farà capire che, se i Sacramenti si possono eludere in qualche modo, essi non esistono); tutto l’accennò san Giovanni in poche parole: Qui negant, quoniam Iesus est Christus; hic est Antichristus, qui negat Patrem et Filium[13].
Di più imporrà ad ognuno di portare in mano o nella fronte il carattere da lui insegnato, sicché nessuno possa comprare o vendere se non ha questo carattere, oppure il suo nome o il numero del suo nome, secondo quel che scrisse san Giovanni: Et faciet omnes […] habere characterem in dextera manu sua aut in frontibus suis. Et ne quis possit emere aut vendere, nisi qui habet characterem, aut nomen bestiæ, aut numerum hominis[14]. E nel verso seguente si dice: Numerus enim hominis est, et numerus eius sexcenti sexaginta sex[15]. Spiega sant’Efrem, che l’empio vorrà che tutti si segnino la fronte col suo infame carattere, acciocché smettano di segnarsi con la Santa Croce, sapendo che il demonio, col segno della Croce, perde tutto il suo potere. Quale sarà poi questo carattere? Altri vogliono che sia il suo stesso nome di Anticristo: altri che sia la figura del dragone, in cui comanderà di essere egli stesso adorato. Altri dicono altre cose, ma tutte incerte.
            Dicono gli eruditi che l’Anticristo (inviato di Satana per permissione di Dio) dopo che avrà sottoposto con la guerra al suo dominio i regni dell’Egitto, della Libia e dell’Etiopia il che si ricava da Daniele[16], sottometterà al suo impero sette altri re (o governi) della terra, che saranno poi suoi confederati, e così diventerà «monarca del mondo»; e ciò lo ricavano da quel che dice san Giovanni: Et decem cornua quæ vidisti, decem reges sunt… Hi unum consilium habent; et virtutem, et potestatem suam bestiæ tradent[17]. Parlando poi della sede del regno dell’Anticristo, alcuni dicono che sarà la città di Roma, per quello che dice san Giovanni: Septem montes sunt, super quos mulier sedet[18]. (Secondo recenti studi, che qui cito solo a titolo di conoscenza, i sette Re potrebbero essere sette sedenti sul Trono di san Pietro che, in successione, tradiranno il mandato, non essendo affatto papi ma mantenendone solo le sembianze per necessità[19]). Ma questo testo è molto oscuro. Altri dicono, appunto, che sederà nel tempio di Dio, da quel che dice san Paolo nel luogo di sopra citato, ovvero in II Tessalonicesi 2,4: Extollitur… ita ut in templo Dei sedeat[20]. Per questo tempio di Dio dovrebbe intendersi il tempio di Gerusalemme, ma questo tempio dei Giudei già da molto è distrutto; il cardinal Gotti pensa che l’Anticristo prima collocherà la sua sede in Babilonia e poi la trasporterà in Gerusalemme; questa sembra la sentenza comune dei Padri e dei teologi, di sant’Ireneo, di sant’Ippolito, di san Cirillo gerosolimitano e di sant’Andrea cesariense. San Girolamo dice che la sua sede fissa sarà sopra il monte Oliveto: Verticem montis Oliveti, qui inclytus vocatur, quia ex eo Dominus atque Salvator ascendit ad Patrem[21]; e lo ricava da Daniele[22] dove si dice: Et figet tabernaculum suum super montem inclytum et sanctum. Questo monte inclito[23] e santo, dicono san Girolamo e Teodoreto e tutti gli altri, che s’intende il monte Oliveto.
 
Tratto da Il Diavolo e l’Anticristo, C. Di Pietro, Edizioni Radio Spada, Milano/Potenza, 2014, cap. XXII, p. 117 ss
 
Prossima puntata sabato 06.12.2014
 
 

Note:
[1] II Ts. 2,4: «[…] colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio».
[2] L. 5. c. 25. Vuol essere adorato come un Dio.
[3] L. 7. c. 17.
[4] Hom. 4. in Io.
[5] Orat. de consum. M.
[6] De Antichr.
[7] II Ts. 2,9-10: «[…] la cui venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi».
[8] Apoc. 13: «[…] la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia».
[9] Ivi.: «Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita».
[10] Ivi.: «Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini».
[11] Ivi.: «Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia».
[12] Mt. 24,24: «Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti».
[13] I Gv. 2,22: «Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio».
[14] Apoc. 13,16-17: «Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome».
[15] «Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei».
[16] C. 11. vers. 44.
[17] Apoc. 17,13: «Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia».
[18] Apoc. 17,9: «Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re».
[19] «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc. 16,15-16); «Andate dunque e ammæstrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt. 28,19-20); «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati […]» (At. 2,38); ecc…
[20] «[…] colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio».
[21] In c. 11. Daniel.
[22] C. 11. 41. 45. «Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo».
[23] Dal lat. inclĭtus, variante di inclŭtus, comp. di in- e tema di cluēre o cluĕre «avere fama, esser celebre».