sabato 22 novembre 2014

L’Anticristo. Esegesi e storia di una tremenda verità di fede (parte 1)

L’Anticristo. Esegesi e storia di una tremenda verità di fede (parte 1)

Dalle Dissertazioni teologiche-morali [1]. È stato diffuso nel mondo un certo opuscolo dal titolo: De Antichristo, sotto il nome di sant’Agostino, dove si dice che l’Anticristo nascerà da una vergine per opera del demonio, e non di uomo; ma questo libretto è certamente falso, poiché lo stesso sant’Agostino scrive che il nascere senza opera d’uomo fu un miracolo ch’è avvenuto nel mondo solo in Gesù Cristo. Dicono al contrario sant’Ippolito martire, sant’Efrem Siro, san Giovanni Damasceno[2] e probabilmente lo sostiene anche il cardinal Gotti[3], che l’Anticristo nascerà da una donna disonesta fuori di matrimonio. Dicono ancora sant’Ireneo, sant’Ambrogio, sant’Agostino e san Gregorio[4], che nascerà da gente giudaica e propriamente dalla tribù di Dan come ricavano dalla Genesi (49,17) e da Geremia (8,16); ciò lo sostiene per certo il card. Gotti, perché altrimenti (dice) i Giudei non lo riconoscerebbero mai come il loro messia, se non fosse giudeo, secondo come argomentano ancora san Girolamo e san Cirillo citati dal Gotti.
La patria dell’Anticristo, come vuole san Girolamo con Rabbano[5], il quale scrive che questa è la sentenza di tutti i Padri, sarà la città di Babilonia nella Caldea. Dicono poi Teodoreto, sant’Anselmo ed altri, che siccome Gesù Cristo sin da bambino fu ripieno di ogni genere di grazie e virtù, al contrario, l’Anticristo sin da bambino sarà ripieno di tutti i vizi; onde da san Paolo usa chiamarlo homo peccati, filius perditionis[6]. San Girolamo dice che l’Anticristo sin dalla fanciullezza sarà in una maniera particolare posseduto dal demonio[7]: In quo Satanas habitaturus sit corporaliter; ma non già come abita negli ossessi, a cui toglie l’uso di ragione e la libertà, lo riempirà invece di malizia, che preverrà in esso l’età degli altri fanciulli.
Egli sarà educato nella stessa Babilonia o nei luoghi vicini (si potrebbe pensare anche nelle scuole che insegnano la dottrina di Babilonia); nascendo da parenti dell’infima freccia, dice san Giovanni Damasceno[8], sarà nutrito di nascosto, in modo che al popolo semplice saranno ignoti i suoi natali ed i suoi genitori (saranno presentate, dunque, false informazioni sul suo conto). Secondo sant’Anselmo, il Belluacense[9] e il Rabbano[10], egli appena uscito dall’infanzia lascerà i parenti, ed associato dal demonio spargerà i primi semi della sua peste in Corozain e Betsaida, per cominciare ad infettare quei paesi che Cristo cominciò a santificare prima degli altri.
Dice sant’Anselmo, che l’Anticristo sarà d’ingegno perspicacissimo, ed applicandosi egli di proposito agli studi, riuscirà eloquente ed erudito nelle scienze; farà specialmente grande studio sulle Scritture per conoscerle a memoria, così con l’aiuto del suo talento e del demonio, ingannerà le genti, e specialmente i Giudei, e farà loro credere di essere egli il messia promesso. Sopratutto si applicherà di nascosto ad istruirsi nelle arti magiche (diaboliche, come di illusionismo), quindi, col suo ingegno e cogli ammaestramenti del demonio, risulterà uno dei più solenni incantatori, e coi suoi falsi prodigi ingannerà moltissimi, come scrive san Cirillo (arcivescovo) gerosolimitano[11]. Allora avverrà quello che dice san Giovanni, cioè che il demonio, dopo essere stato legato per mille anni, sarà sciolto, e sedurrà le genti per i quattro angoli della terra: Et cum consummati fuerint mille anni, solvetur Satanas de carcere suo, et exibit, et seducet gentes quæ sunt super quatuor angulos terræ[12].
I costumi dell’Anticristo furono ben descritti in poche parole dall’Apostolo in II Tessalonicesi (2,3), dove fu chiamato homo peccati, filius perditionis. Scrivono sant’Efrem (detto) il Siro e san Cirillo (arcivescovo) gerosolimitano, nei testi citati, che l’empio a principio si fingerà uomo santo per attirare l’amore delle genti, e specialmente dei Giudei. Quindi predisse di lui Daniele: Et veniet clam, et obtinebit regnum in fraudulentia[13]. Farà in sé raccolta di tutti i vizi, al fine di diffonderli poi nel pubblico (che sarà ingannato), dopo che avrà acquistato il regno (alcuni mistici e dotti parlano di occupazione del Vaticano). Sarà egli superbo, perciò predisporrà ogni cosa a sua gloria (per essere celebrato dagli uomini), anche sopra di Dio: Qui extollitur (dice san Paolo) supra omne quod dicitur Deus[14]. A tal fine getterà a terra (oppure unificherà in lui) tutti i templi degli idoli: Nec quemquam deorum curabit, quia adversum universa consurget[15]. E benché si dica in Daniele, che egli adorerà il Dio Magozin, nondimeno scrive Malvenda[16], e lo prova a lungo col testo riferito dall’Apostolo, Elevabitur supra omne quod dicitur Deus, che per questo Dio Magozin (che in ebreo dicesi Maluzin, cioè, solo Dio onnipotente) l’Anticristo intenderà se stesso, pertanto nel tempio di Dio farà alzare la sua statua (o innalzerà la sua persona, sostituirà il culto di Dio al culto dell’uomo) per farla adorare da tutti.
Inoltre l’Anticristo sarà dedito alle frodi ed alle rapine (probabilmente truffe e macchinazioni bancarie), così, in terra, il suo erario sarà sempre pieno, manterrà più eserciti, e, spogliando gli altri principi della terra dei loro beni, li terrà a lui soggetti come dice Daniele: Rapinas et prædas et divitias eorum dissipabit[17]. Sebbene ciò si espone letteralmente di Antioco, nondimeno dice il cardinal Gotti, che tutti gli eruditi concordano nel doversi riferire all’Anticristo.
Di più, (privatamente ed in segreto), sarà dedito alle impudicizie più zozze ed esecrande (alcuni autori oggi parlano di sodomia, il grave peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, dice san Pio X, che avvicina l’uomo alla bestia, sostiene san Tommaso d’Aquino, schifato dagli stessi demoni, precisa santa Caterina da Siena, che sarà tollerato – non più condannato – dai servitori dell’Anticristo, come fa intendere sant’Agostino[18]). Et erit in concupiscentiis foeminarum, scrive Daniele[19]. E dice Malvenda, che prima d’impadronirsi del regno, egli si farà vedere castissimo; ma dopo averlo acquistato, si abbandonerà (si mostrerà proteso) ad ogni sorta di lascivia.

Tratto da Il Diavolo e l’Anticristo, C. Di Pietro, Edizioni Radio Spada, Milano/Potenza, 2014, cap. XXII, p. 117 ss.
 
Prossima puntata sabato 29.11.2014
 

Note:
[1] Dissertazione III. Dell’Anticristo, 1026, Biblioteca Intratext
[2] S. Hyppol. orat. de consum. mund. s. Eph. serm. de Antichr. s. Damasc. l. 4. de fide c. 27.
[3] Theol. p. 3. tr. 15, de fine M. q. 1. de Antichr.
[4] S. Iren. l. 5. s. Ambr. de Bened. patriarch. c. 7. s. Aug. lect. 22. in Iosue, s. Greg. l. 31. moral.
[5] S. Hier. in Daniel. et Raban. opus. de Antichr. Malvenda l. 2. de Ant. c. 15.
[6] II. Ts. 2. 3.
[7] In c. 7. Dan.
[8] L. 4. de fide c. 26.
[9] Info: Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna: in cui si spiega con … Di Vincenzo Coronelli (O.F.M.Conv.), col. 889 e 890
[10] Info: Difesa del pontificato romano e della chiesa cattolica ove si …, Volume 2, Di Nicolo Maria Pallavicini, col. 648
[11] Catech. c. 15.
[12] Apoc. 20. 7.
[13] Dan. 11. 21.
[14] II Ts. 2. 4.
[15] Dan. 11. 37.
[16] De Antichr. l. 7. c. 12.
[17] Dan. 11. 24.
[18] «I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di loro stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a venire violata» (Sant’Agostino, Confessioni, c. III, p. 8).
[19] C. 11. v. 37.