martedì 26 agosto 2014

LA RIVOLUZIONE DEL COLORE PURO IN WILLIAM TURNER

Tra i pittori più famosi, a Joseph Mallord William Turner (1776-1851) tocca il compito di rappresentare la corrente irrazionale e sublime del romanticismo della prima metà del 1800. Turner è attratto in particolare dagli elementi della natura, da quelle forze che nello scatenarsi mostrano la loro supremazia sull’uomo. Nella sua pittura unisce la fascinazione e l’interesse per il mondo con il tentativo di sperimentare nuove tecniche per poterlo rappresentare.
Turner può essere indicato come il primo vero artista moderno, cioè il pittore che per primo perturbò l’immagine del soggetto rappresentato stravolgendo la sua resa realistica.  In anticipo sui tempi, pose le basi di quello che sarebbe diventato, più tardi, l’impressionismo e l’informale del XX secolo.
Gli esordi pittorici del giovane William denunciano un approccio alla composizione di stampo neoclassico, legato alla poetica del pittoresco, cioè dell’osservazione del passaggio e dei mutamenti atmosferici. Ad esempio ne “Il declino dell’impero cartaginese” (1817), il vero protagonista dell'immagine è la grande luce che proviene dal fondo, punto di fuga ideale nel quale convergono le quinte degli edifici classici che si affacciano sul canale del porto. La luce e la natura sono i veri protagonisti della composizione, ma l’episodio rimane ancora legato a tematiche e a forme usuali, presentando un’immagine ridondante di dettagli e ancora vicina ad una certa linearità figurativa neoclassica.
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Tra i più celebri dipinti di Turner è da annoverare “La valorosa Temeraire trainata all’ultimo ancoraggio per essere demolita” (1838). Custodita alla National Gallery di Londra, la tela rappresenta la famosa nave da guerra Temeraire, impegnata in battaglia a Trafalgar nel 1805. Il glorioso vascello rifulge per l’ultima volta in tutta la sua dignità mentre viene malinconicamente portato alla demolizione. In questo dipinto già i contorni definiti dei primi lavori di Turner tendono a sfuocarsi e a farsi più corrotti; il tratto netto ma morbido sembra riguardare ormai soltanto le imbarcazioni mentre il cielo e il mare si fondono tra loro in sfumature azzurre e arancioni mentre, ancora una volta, il sole all’orizzonte diviene il punto di fuga laterale dell’intera composizione.
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Della progressiva confusione cromatica dell’immagine come esito della ricerca di Turner, offrono testimonianza il “proto-futurista” “Pioggia, vapore e velocità” (1844) e, soprattutto, “Vapore al largo di Harbour’s Mouth durante una tempesta”(1840). La tecnica veloce e l’annullamento del disegno sono gli estremi esiti del sublime romantico perseguito dal pittore inglese, un sublime che esalta le forze caotiche della natura, come il mare burrascoso. Turner raccontò che, trovandosi su un’imbarcazione, sorpreso da una tempesta, si era fatto legare all’albero della nave impegnandosi a descrivere la scena se fosse sopravvissuto. Ed ecco il risultato: il pittore inglese vuole rendere visibile il caos prodotto dalla pioggia, dal vento e dall’acqua del mare e, per fare questo, crea un indistinto magma grigiastro che avvolge cielo e terra soffocando la barca al centro, ormai ridotta ad una rapida impressione. Il paesaggio reale è rivissuto nella forza espressiva dei colori che stravolgano la visione naturale, la riducono spesso a semplici giochi di luce.
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Ma, in tutto questo, il colore puro di Turner fu solo il primo passo verso la rivoluzione informale del XX secolo.

Luca Fumagalli -http://radiospada.org/page/2/