venerdì 29 agosto 2014

La miseria dell'Italia unita



Gli Alpini calpestavano la  bandiera Imperiale?
Deridono chi non è come loro?
Forse vogliono vendicarsi dei loro avi, che nel 1868...
"... il 27 e 28 (dicembre) a Castelnuovo di Sotto (Reggio Emilia) si calpesta la bandiera nazionale..."
"... Le loro grida rimangono: «Viva Pio IX», «Viva il Papa e la religione » e talvolta «Viva il Governo Austriaco»"
" I moti avvengono al grido di «Viva il Papa », o nel milanese «Viva il governo austriaco»" (già nel 1867 era insorta la campagna veronese al grido di Viva l'Austria ndr).
Di cosa parliamo? Delle rivolte contadine per la tassa sul macinato, argomento conosciuto da quasi tutti gli italiani ma mai compreso perchè si scontra con la loro ideologia patriottica.
La tassa più iniqua, che colpiva i più poveri. Alcuni contadini dovettero sorbirsi 4-5 nuove tasse prima di quella sul macinato, che colpiva i loro autoconsumi di cereali, perchè solo i possedimenti più grandi erano in grado di produrne tanti da venderli sul mercato.
Dove potevano trovare i soldi per pagare le tasse?
Solo dagli strozzini e dai mezzi strozzini, ossia la nuova classe dirigente che aveva accesso al credito ed i quali esponenti giravano la campagne in calesse per comprare per un tozzo di pane le ultime piccole proprietà dei contadini o per portare le ordinanze di sfratto per morosità.
In precedenza, ci aveva pensato il loro "Stato" ad impoverire ancora di più i contadini tramite la fine degli usi civici (legnatico, pascolatico, caccia, pesca, raccolta....) e degli espropri, che andavano a favore degli unici acquirenti possibili: gli avvocati ed i notabili che finalmente amministravano i Comuni ed i loro amici con la tessera della massoneria in tasca.
Il Governo Sardo era già partito alla conquista dei territori ad est ed a sud (ad ovest non potevano certamente) sull'orlo della bancarotta. Nonostante le predazioni, le spogliazioni e la rapina dell'oro di Napoli, i sardi spendevano sempre più di quanto producevano (quasi nulla).
Arrivarono al 1866 con due pesantissime sconfitte militari ma con il "regalo del Veneto e del Friuli" grazie all'alleanza con la Prussia.
E le loro casse erano ancora più paurosamente vuote del solito.
Avevano dovuto finanziare 20 anni di guerre di conquista e la corruzione di ufficiali e notabili degli Stati che avevano nel mirino; 8 anni di stragi e massacri nelle Due Sicilie, l'ultima guerra per terra e per mare con il pagamento in oro delle costose corazzate, dovevano pagare la costruzione della nuova capitale a Firenze e varie spesucce (i capitalisti italiani non pagarono tasse sui titoli al portatore fino al 1947).
Fare guerra in tutta la penisola costa moltissimo, chiedetelo a tedeschi ed americani. Bottino di guerra non ci fu per gli imperiali perchè Franz Josef era stato ferreo ed anzi si era fatto pagare gli indennizzi, mentre i prussiani, ottenuta la supremazia e conquistati un paio di principati germanici, si erano accontantati ed avevano scaricato gli italiani.
Anche Napoleone III stava iniziando a stufarsi di loro, non aveva mai digerito che Cavour avesse acconsentito al pagamento di una pensione  alla vedova di Felice Orsini che dieci anni prima aveva tentato di ammazzarlo.
Così il governo italiano  dovette inventarsi delle nuove tasse, che non colpissero i ricchi e la loro nascente borghesia framassonica che li sosteneva.
Ed inventarono, o meglio perfezionarono la tassa sul macinato. La tassa era già stata applicata nel rinascimento e da Napoleone, ma non all'italiana.
Pertanto inventarono un contagiri per le ruote dei mulini e nominarono esattori i mugnai, che dovevano versare una cospicua caparra a garanzia. Per questo motivo migliaia di mulini chiusero i battenti e tra il 68 ed il 69 quando sarebbe entrato in vigore il nuovo regime, si misero anche in sciopero; probabilmente per non essere massacrati dai contadini affamati.
Ne nacque una rivolta generalizzata di tutti i contadini in tutti i luoghi conquistati dal governo settario, compreso il natio Piemonte. Ricordiamo che a quei tempi, i contadini rappresentavano il 95% della popolazione.
Chi nominarono Duce supremo della repressione? Il generale Cadorna, quello che due anni prima aveva tentato di marciare su Trieste per portare ad essa, la "libertà" dell'Italia. E che aveva già dato alla luce l'illustre figlio Luigi, che nel 1915 avrebbe sublimato l'opera del padre, massacrando i contadini in un modo molto più intelligente ed efficace. Lui non era massone, era solo un "fedele servitore dello Stato" come ce ne sono ancora tanti.
Ora siamo alle solite. Equitalia usa gli stessi metodi di Quintino Sella, lo Stato se la prende con la stragrande maggioranza della popolazione spingendola alla miseria e senza avere pietà di nessuno, a parte le classi dirigenti che sostengono lo Stato con la tessera della massoneria in tasca. E gli Alpini, sono contenti.

Di Redazione A.L.T.A.