sabato 22 marzo 2014

La Crimea è Russia, fatevene una ragione

44.si

Affermare che la Crimea sia parte dell'Ucraina equivale a ostinarsi nel considerare il Kosovo ancora parte della Serbia, ha affermato Gregory Copley, direttore di Defense & . "La Crimea adesso è Russia, l'Occidente deve farsene una ragione; ora il problema è per quanto tempo ancora porteranno avanti la crisi nel resto dell'Ucraina, e se ci sarà un'escalation di questa crisi, cosa che sarebbe poco saggia e contraria agli interessi USA e UE".
Ancora più esplicito Lawrence Wilkerson, ex capo dello staff di Colin Powell: dal momento che la Crimea ora appartiene alla Russia, l'Ucraina dovrebbe diventare una "zona cuscinetto" tra l'Occidente (NATO) e la Russia. "La situazione è seria, e potrà essere stemperata solo [...] con il riconoscimento, da entrambi i lati, che l'Ucraina va lasciata in pace".
Wilkerson accusa poi gli USA di aver artificialmente creato la crisi, con il risultato di deteriorare i rapporti tra grandi potenze, laddove invece la cooperazione era più che mai necessaria. "Ovviamente non è andata come ci si aspettava, il che è largamente responsabilità degli USA, che hanno provato a estendere le competenze NATO ben oltre i limiti. Abbiamo fatto scoppiare il caos, assurdamente, perché sapevamo (o dovevamo sapere, a patto di avere un cervello) che la Russia avrebbe reagito; cosa che ha fatto, e adesso dovremmo gestire la situazione da grandi potenze, quali siamo".
Gregory Copley sottolinea poi un altro aspetto: il sostegno finanziario USA alle c.d. rivoluzioni colorate, ad esempio la "rivoluzione arancione" del 2004. "USA e UE hanno scelto di agire attraverso proteste di piazza e una guerra sociologica indiretta, per spingere gli Ucraini delle zone occidentali a prendere il potere nel momento in cui non avrebbero potuto farlo per vie democratiche", ha detto. "In uno scontro militare con la Russia, è ovvio che gli USA prevarrebbero; ma il punto è se il gioco vale la candela, e non la vale".

[fonte: rt.com]