venerdì 14 febbraio 2014

La Corte Europea dei diritti dell'uomo condanna l'Italia e dà ragione alla Massoneria

-di Davide Consonni-

Il governo italiano è stato denunciato due volte alla Corte Europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo dall'obbedienza massonica italiana  Grande Oriente d'Italia (Palazzo Giustiniani). Entrambe le volte la Corte Europea ha dato ragione all'obbedienza massonica e condannato il governo italiano.  Sinteticamente chiamiamo il primo caso "Marche" (1997-2001) e il secondo caso "Friuli" (2000-2007). In entrambi i casi il motivo di astio fu una legge regionale che fissava regole e norme per le nomine  a cariche pubbliche, entrambe le leggi prevedevano che chi avesse voluto ricoprire certe nomine avrebbe dovuto dichiarare l'appartenenza a società segrete del tipo massonico. Qui di seguito una sintetica cronologia delle sentenze:
Nel link che segue potete leggere la sentenza del 2001 del caso "Marche", la quale prevede la condanna del governo italiano per:
"Violazione dell'articolo  11 (libertà di riunione ed associazione) della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, in ipotesi di  una legge  regionale che obbliga i candidati ad una carica pubblica a dichiarare che essi non appartengono alla massoneria. Lo Stato Italiano deve versare alla associazione ricorrente soltanto le spese legali, costituendo di per sé la sentenza di accertamento della Corte una sufficiente equa soddisfazione" [Fonte: http://www.dirittiuomo.it/caso-grande-oriente-d-italia]
Per quanto riguarda il caso Friuli (2000-2007) potete leggere nel link che segue la sentenza della Corte Europea, la quale prevede:
Oggetto: Divieto di discriminazione e libertà di riunione e di associazione. La Corte conclude - sei voti contro uno - per la violazione dell’Articolo 14 (divieto di discriminazioni) della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo nel combinato disposto dell’Articolo 11 (libertà di riunione e di associazione)" [Fonte: http://www.europeanrights.eu/index.php?funzione=S&op=2&id=199, Fonte2: http://hudoc.echr.coe.int/sites/eng/pages/search.aspx#{"dmdocnumber":["818060"],"itemid":["001-80707"]},  altra fonte della sentenza sintetica: http://www.duitbase.it/database/sentenze-corte-europea-dei-diritti-delluomo/576-Grande-Oriente-dItalia-di-Palazzo-Giustiniani-c-Italia]
Sempre per quanto concerne la sentenza del 2007 sul caso "Friuli":
"1. Dichiara, all’unanimità, il ricorso ricevibile ;
2. Dichiara, all’unanimità, che l’articolo 14 combinato con l’articolo 11 della Convenzione è applicabile al caso di specie;
3. Dichiara, per sei voti contro uno, che c’è stata violazione dell’articolo 14 della Convenzione combinato con l’articolo 11;
4. Dichiara, all’unanimità, che non è necessario esaminare si ci sia stata violazione dell’articolo 11 preso singolarmente e dell’articolo 13 della Convenzione;
5. Dichiara, all’unanimità, che la constatazione della violazione costituisce, in se stessa, un’equa soddisfazione sufficiente per il danno morale;
6.  Dichiara, all’unanimità,
a)  che lo Stato convenuto deve versare alla ricorrente, nei tre mesi a partire dal giorno in cui la sentenza sarà divenuta definitiva conformemente all’articolo 44 § 2 della Convenzione, 5 000 EUR (cinquemila euro) per spese legali, maggiorato dell’importo che possa essere dovuto a titolo d’imposta sulla suddetta somma;
b)  che a decorrere dallo scadere del suddetto termine e fino al pagamento, tale importo sarà da aumentare di un interesse semplice ad un tasso pari a quello delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile in quel periodo, aumentato di tre punti percentuali;
7.  Rigetta, all’unanimità, la richiesta di equa soddisfazione per il resto"
[Fonte: http://www.cortieuropee.unito.it/?p=195]
Quella che segue è la dichiarazione soddisfatta del gongolante Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Gustavo Raffi dopo la seconda condanna del governo italiano:
"Ancora una volta, dopo il caso della regione Marche, la Magistratura europea ha condannato lo Stato italiano per aver violato, in pregiudizio dei Massoni la libertà di associazione, censurando comportamenti di criminalizzazione e di discriminazione nei confronti dei Liberi Muratori del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani. Ora è un imperativo che tutti gli Enti pubblici e le Regioni che ancora contemplano al proprio interno dispositivi legislativi o regolamentari contrari alla Massoneria - adottino, con immediatezza, ogni misura necessaria a rimuovere la violazione censurata dalla Corte Europea" [...] "Con tale legislazione – ha aggiunto l'avvocato Raffi – si è perpetratata una discriminazione tra cittadini e si sono coartati e affievoliti i diritti dei Liberi Muratori che, per conservare la loro identità ed il diritto di accesso a ruoli di responsabilità, sono stati costretti a dimettersi dalla Massoneria, al fine di non rendere dichiarazioni mendaci""Grande – ha aggiunto il Gran Maestro Raffi - è ora la soddisfazione dei Liberi Muratori per questa ennesima condanna del governo italiano per la violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Si tratta ancora una volta di un messaggio forte giunto dall'Europa che censura ogni forma di discriminazione attuata nei confronti nei confronti di individui o associazioni nel nostro Paese""Adesso – ha concluso - la Regione Friuli Venezia Giulia dovrà modificare la legge censurata in modo da dare piena attuazione agli obblighi assunti dall'Italia mediante la ratifica della Convenzione europea dei diritti dell'uomo". [Fonte: http://www.grandeoriente.it/comunicati/2007/05/roma-1-giugno-2007-corte-europea-massoneria-condanna-dellitalia,-raffi-(goi)-di-nuovo-censurati-comportanti-discriminatori-nei-confronti-dei-liberi-muratori.aspx]
Qui di seguito potete leggere l'ANSA del 31 maggio 2007, giorno della seconda sentenza: http://massoneria.wordpress.com/2007/06/04/massoneria-corte-diritti-umani-condanna-italia/
Pare quindi non sia legittimo che i consigli regionali, legittimamente eletti dai cittadini degli stati europei, pretendano di conoscere le affiliazioni massoniche dei loro dipendenti.  Ancora una volta Libertè, Fraternitè, in culo a té..