mercoledì 31 luglio 2013

La Chiesa e la condanna inesorabile della sodomia

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• «Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai
peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la
bramosia fra maschi. (…)I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto
che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo
quello che si accorda con la natura.» SAN GIOVANNI CRISOSTOMO Homilia IV in Epistula
Pauli ad Romanos.
• «Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità
tutti gli altri vizi. Esso infatti uccide il corpo, rovina l’anima, contamina la carne, estingue la
luce dell’intelletto, scaccia lo Spirito Santo dal tempio dell’anima, vi introduce il demonio
istigatore della lussuria, induce nell’errore, svelle in radice la verità dalla mente ingannata,
prepara insidie al viatore, lo getta in un abisso(..)» San Pier Damiani O.S.B., Liber
Gomorrhanus, in Patrologia Latina
• «La passione per delle forme indebite è prossima alla pazzia; questo vizio sconvolge
l’intelletto, spezza l’animo elevato e generoso, trascina dai grandi pensieri agli infimi, rende
pusillanimi, iracondi, ostinati e induriti, servilmente blandi e incapaci di tutto; inoltre, essendo
l’animo agitato da insaziabile bramosia di godere, non segue la ragione ma il furore. (…)» (San
Bernardino da Siena, O.F.M., Predica XXXIX, in: Prediche volgari.
• «I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere
condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero,
verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini
perché commettessero un tale abuso di loro stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si
profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a
venire violata» (Sant’Agostino, Confessioni, c. III, p. 8).
• «nei peccati contro natura in cui viene violato l’ordine naturale, viene offeso Dio stesso in
qualità di ordinatore della natura» (San Tommaso d’Aquino, Summa Theologica, II-II, q. 154,
a. 12).
• «Non solo essi hanno quell’immondezza e fragilità, alla quale siete inclinati per la vostra
fragile natura (benché la ragione, quando lo vuole il libero arbitrio, faccia star quieta questa
ribellione), ma quei miseri non raffrenano quella fragilità: anzi fanno peggio, commettendo il
maledetto peccato contro natura. Quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro
intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono; poiché non solo essa fa schifo a Me,
che sono somma ed eterna purità (a cui è tanto abominevole, che per questo solo peccato
cinque città sprofondarono per mio divino giudizio, non volendo più oltre sopportarle la mia
giustizia), ma dispiace anche ai demoni, che di quei miseri si sono fatti signori. Non è che ai
demoni dispiaccia il male, quasi che a loro piaccia un qualche bene, ma perché la loro natura è
angelica, e perciò schiva di vedere o di stare a veder commettere quell’enorme peccato» (S.
Caterina da Siena, op. cit., cap. 124).
• “Come dice la Sacra Scrittura, i sodomiti erano pessima gente e fin troppo peccatori. San
Pietro e san Paolo condannano questo nefasto e turpe peccato. Difatti la Scrittura denuncia
l’enormità di una tale sconcezza con queste parole: ‘Lo scandalo dei sodomiti e dei gomorrani
si è moltiplicato e il loro peccato si è troppo aggravato’. Pertanto gli angeli dissero al giusto
Loth, che aborriva massimamente le turpitudini dei sodomiti: ‘Abbandoniamo questa città, etc.
’ (…) La Sacra Scrittura non tace le cause che spinsero i sodomiti a questo gravissimo peccato
e che possono spingere anche altri. Leggiamo infatti nel libro di Ezechiele: ‘Questa fu
l’iniquità di Sodoma: la superbia, la sazietà di cibo ed abbondanza di beni, e l’ozio loro e delle
loro figlie; non aiutarono il povero e il bisognoso, ma insuperbirono e fecero ciò che è
abominevole al mio cospetto; per questo Io la distrussi’ (Ez. 16, 49-50). Di questa turpitudine
mai abbastanza esecrata sono schiavi coloro che non si vergognano di violare la legge divina e
naturale” (San Pietro Canisio, Summa Doctrina Christianae, III a/b, p. 455)
Dottore della Chiesa
• “Avendo noi rivolto il nostro animo a rimuovere tutto quanto può offendere in qualche modo la
divina maestà, abbiamo stabilito di punire innanzitutto e senza indugi quelle cose che, sia con
l’autorità delle Sacre Scritture che con gravissimi esempi, risultano essere spiacenti a Dio più
di ogni altro e che lo spingono all’ira: ossia la trascuratezza del culto divino, la rovinosa
simonia, il crimine della bestemmia e l’esecrabile vizio libidinoso contro natura; colpe per le
quali i popoli e le nazioni vengono flagellati da Dio, a giusta condanna, con sciagure, guerre,
fame e pestilenze. (…)Sappiano i magistrati che, se anche dopo questa nostra Costituzione
saranno negligenti nel punire questi delitti, ne saranno colpevoli al cospetto del giudizio
divino, e incorreranno anche nella nostra indignazione. (…)Se qualcuno compirà quel nefando
crimine contro natura, per colpa del quale l’ira divina piombò su figli dell’iniquità, verrà
consegnato per punizione al braccio secolare, e se chierico, verrà sottoposto ad analoga pena
dopo essere stato privato di ogni grado” (San Pio V, Costituzione Cum primum, del 1° aprile
1566, in Bullarium Romanum, t. IV, c. II, pp. 284-286)
• «E il serpente disse: <<Manderò il mio soffio affinché la successione dei figli degli uomini si
spenga, e allora gli uomini bruceranno di passione per gli altri uomini, commettendo atti
vergognosi>> ”.“E il serpente, provandoci godimento, gridò: <<Questa è la suprema offesa
contro Colui che ha dato all’uomo il corpo. Che la sua forma scompaia perché ha evitato il
rapporto naturale con le donne>>.”….“È quindi il diavolo che li convince a diventare infedeli e
seduttori, che li induce a odiare e a uccidere, diventando banditi e ladri, perché il peccato di
omosessualità porta alle più vergognose violenze e a tutti i vizi. Quando tutti questi peccati si
saranno manifestati, allora la vigenza della legge di Dio sarà spezzata e la Chiesa sarà
perseguitata come una vedova»
“Liber Divinorum Operum” di Santa Ildegarda di Bingen
• ” Il peccato contro natura si commette effondendo il seme in qualsiasi modo, fuorché
nell’organo della concezione, vale a dire nell’organo della donna. Tutti coloro che si
macchiano di questi peccati sono strada calpestata dai demoni e scomparto di rifiuti. E perciò
la semente della parola di Dio in essi va perduta, e ciò che è stato seminato viene rapito dal
diavolo.” Sant’Antonio da Padova,I Sermoni parte prima.
• «Il senso della sessualità è condurre l’uomo e la donna l’uno all’altra e con ciò assicurare
all’umanità progenie, bambini, futuro(…)Tutto il resto è contro il senso più profondo della
sessualità. Ed a questo dobbiamo restare fedeli, anche se al nostro tempo non piace. Si tratta
della profonda verità di ciò che la sessualità significa nella struttura dell’essere umano.Se
qualcuno presenta delle tendenze omosessuali profondamente radicate… allora questa è per lui
una grande prova, così come una persona può dovere sopportare altre prove. Ma non per
questo l’omosessualità diviene moralmente giusta, bensì rimane qualcosa che è contro la natura
di quello che Dio ha originariamente voluto». Benedetto XVI,Luce del mondo.
 
a cura di Alessandro Pini