sabato 13 ottobre 2012

Eroi del legittimismo: Elisabetta di Borbone-Francia , una Principessa assassinata dalla Rivoluzione.

File:Portrait of Elisabeth of France - Boizot 1780.jpg



Elisabetta Filippina Maria Elena di Francia, comunemente chiamata Madame Elisabetta (Versailles, 3 maggio 1764Parigi, 10 maggio 1794),  Principessa francese, figlia di Luigi Ferdinando di Francia, e di Maria Giuseppina di Sassonia,  nacque a Versailles nel 1764. Orfana all'età di tre anni, venne cresciuta da Madame de Mackau e risiedeva a Montreuil, dove dava prova di un carattere benevolo.

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Madame Elisabetta nel 1768
 

 Era profondamente religiosa ed estremamente devota a suo fratello il Re Luigi XVI, rifiutando tutte le offerte di matrimonio in modo da rimanere al suo fianco. Elisabetta e suo fratello Carlo, Conte d'Artois, erano i più fedeli conservatori all'interno della famiglia Reale ed erano molto legati, oltre che dall'affetto fraterno ,  dalla profonda fedeltà al Principio di legittimità . Diversamente dal Conte, però , Elisabetta rifiutò di lasciare la Francia quando la gravità degli eventi precipitò durante la Rivoluzione affrontando con grande coraggio la pericolosa situazione in nome della fedeltà verso il Re suo fratello ed ai Principi ai quali ella credeva fortemente; venne rinchiusa nel Palazzo delle Tuileries con il Re e la sua famiglia. Li accompagnò nella loro sorte avversa del tentativo di mettersi in salvo  del 20 Giugno 1791, fu arrestata a Varennes e ritornò a Parigi con loro.


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Madame Elisabetta nel 1788
 


Madame Elisabetta era presente alla riunione  dell'Assemblea legislativa quando Luigi venne illegittimamente sospeso. Venne imprigionata nel Tempio con la famiglia reale. Con l'esecuzione del Re (21 gennaio 1793) e la rimozione di suo nipote, il giovane Delfino (3 luglio), Elisabetta rimase sola con la Regina Maria Antonietta e sua nipote Maria Teresa Carlotta nella torre. La regina venne portata alla Conciergerie il 2 agosto 1793, e l'esecuzione avvenne il 16 ottobre. L'ultima lettera di Maria Antonietta, scritta nelle prime ore del giorno dell'esecuzione, era indirizzata a Elisabetta, ma lei non la ricevette mai: le due Principesse vennero tenute all'oscuro della morte della regina (Elisabetta ebbe la notizia della morte di sua cognata al momento della sua esecuzione).


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Madame Elisabetta ritratta nel 1792 durante la prigionia nella Torre del Tempio.
 

Il 9 maggio 1794, Elisabetta venne anche lei trasferita alla Conciergerie, e condotta davanti al settario Tribunale rivoluzionario. Era accusata di  aver favorito la fuga del Re, di finanziare gli émigré con soldi (Il suo reditto era assai ridotto quindi la cosa era molto improbabile), e di incoraggiare la resistenza nelle truppe reali durante gli eventi del 10 agosto 1792. Inoltre, venne anche accusata del falsissimo  crimine oltraggioso di molestia di suo nipote, il Delfino. Questa falsa imputazione, estorta al bambino sotto tortura, contribuiva alla fine a suscitare compassione per Elisabetta tra il popolo fedele . Ciò nonostante, venne condannata a morte e ghigliottinata per volere della setta il giorno seguente. Numerosi testimoni giurarono che un profumo delizioso di gigli e di rose si diffuse per tutta la piazza quando cadde la testa della Principessa.
Tutti gli uomini e le donne che subirono l'esecuzione insieme a Madame Elisabetta si inginocchiarono davanti a lei e la baciarono; a sua volta ella li benediceva. Fu fatta sedere più vicino alla ghigliottina non perchè la sua esecuzione fosse la prima,  la sua esecuzione avvenne per ultima , ma perchè  così ella poteva  sentire la lama cadere sulla testa di tutte le persone prima di lei, fu una cinica tortura perpetrata esplicitamente contro di lei. Si dice che quando venne legata al bordo, le cadde lo scialle, esponendo le spalle, e lei gridò all'esecutore: «Per amor del cielo, Signore, mi copra!» appena prima di essere ghigliottinata. Durante l'esecuzione Madame Elisabetta udì degli sgherri gioire e commentò: «Quei mostri! Adesso saranno soddisfatti!», al pari di suo fratello il Re non si scoraggio nemmeno dinnanzi alla morte . Elisabetta, che aveva appena compiuto i trent'anni qualche giorno prima della morte, venne giustiziata essenzialmente perché era la sorella del Re, perchè era una fervente Cattolica e perchè era fermamente contro i nefasti ideali Rivoluzionari. La sua esemplare vita privata ha suscitato molta ammirazione, Elisabetta veniva elogiata per la sua natura caritatevole, per la sua devozione familiare e per la sua autentica fede Cattolica.


File:AduC 012 Madame Élisabeth (soeur de Louis XVI, 1764-1794).JPG
Un incisione di Madame Elisabetta
 

La sua causa di beatificazione fu aperta nel 1924, ma non si è ancora realizzata.
Diverse biografie sono state pubblicate su di lei in francese, mentre un vasto approfondimento della sua vita viene fatto nella biografia scritta da Antonia Fraser su Maria Antonietta e nella biografia investigativa di Deborah Cadbury su Luigi XVII.

Fonti:

  • Madame Campan, La vita segreta di Maria Antonietta (Memorie), Roma, Newton Compton, 2006. ISBN 88-541-0785-9
  • André Castelot, Maria Antonietta: la vera storia di una regina incompresa, Milano, Fabbri Editori, 2000.
  • Paolo Cortesi, Luigi XVII. Il bambino ucciso dal terrore, Forlì, Foschi, 2008. ISBN 88-89325-45-3
  • Benedetta Craveri, Amanti e regine. Il potere delle donne, Milano, Adelphi, 2008. ISBN 978-88-459-2302-9
  • Carolly Erickson, Maria Antonietta, Milano, Mondadori, 1997. ISBN 88-04-43662-X
  • Antonia Fraser, Maria Antonietta. La solitudine di una regina, Milano, Mondadori, 2003. ISBN 88-04-50677-6
  • Cesare Giardini, I processi di Luigi XVI e Maria Antonietta (1793), Verona, Mondadori, 1934.
  • Joan Haslip, Maria Antonietta, Milano, Longanesi, 1999. ISBN 88-304-0876-X
  • Evelyne Lever, Maria Antonietta. L'ultima regina, Milano, BUR Biografie, 2007. ISBN 978-88-17-00940-9
  • Antonio Spinosa, Luigi XVI. L'ultimo sole di Versailles, Milano, Mondadori, 2008. ISBN 978-88-04-58134-5
  • Élisabeth Vigée-Le Brun, Memorie di una ritrattista, Milano, Abscondita, 2004. ISBN 88-8416-135-5
  • Stefan Zweig, Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica, Verona, Mondadori, 1948.

  • Scritto da:

    Il Principe dei Reazionari