venerdì 27 aprile 2012

Una guerra a colpi di scomuniche



di Angela Pellicciari

Un capitolo poco noto del Risorgimento: i rapporti tra Chiesa e Massoneria.

[Da "La Padania", 29 luglio 2001]

"La liberazione d’Italia - opera eminentemente massonica - fu sorretta, in ogni suo passaggio fondamentale, dalla iniziativa delle Comunioni massoniche d’oltralpe". Ad esprimersi così, nel 1988, è il gran maestro Armando Corona che prosegue: la massoneria "fu il vero ispiratore e motore" del Risorgimento "perché sua era l’idea guida della liberazione dei popoli". Dal momento che la massoneria è stata, per bocca dei suoi più autorevoli esponenti, protagonista del Risorgimento e dal momento che la popolazione italiana è da circa due millenni cattolica, vediamo cosa la Chiesa cattolica pensi della società che ha animato, insieme a quella italiana, le rivoluzioni degli ultimi secoli.

La Massoneria moderna nasce a Londra nel 1717 e la prima delle centinaia di scomuniche emesse dalla Chiesa nei suoi confronti è solo di qualche anno posteriore. Il 28 aprile 1738, nella bolla In eminenti, Clemente XII condanna il segreto che caratterizza le associazioni dei Liberi-Muratori, il silenzio imposto "intorno alle cose che esse compiono segretamente" (se non operassero iniquamente, "non odierebbero tanto decisamente la luce"), il disaccordo con le leggi civili e canoniche.

Clemente XII vuole scongiurare il pericolo che "questa razza di uomini non saccheggi la Casa come ladri, né come le volpi rovini la Vigna; affinché, cioè, non corrompa i cuori dei semplici né ferisca occultamente gl’innocenti". Tredici anni dopo è la volta di Benedetto XIV che, il 18 marzo del 1751, pubblica la bolla Providas Romanorum. Nulla di nuovo, si tratta semplicemente di reiterare le condanne già espresse: il papa è costretto a farlo perché "alcuni non hanno avuto difficoltà ad affermare e diffondere pubblicamente che la detta pena di scomunica imposta dal Nostro Predecessore non è più operante perché la relativa Costituzione non è poi stata da Noi confermata, quasi che sia necessaria, perché le Apostoliche Costituzioni mantengano validità, la conferma esplicita del successore".

Il 3 settembre 1821 è la volta di Pio VII con la bolla Ecclesiam a Jesu Christo. Il papa torna sull’argomento perché i "Carbonari pretendono, erroneamente, di non essere compresi nelle due Costituzioni di Clemente XII e di Benedetto XIV né di essere soggetti alle sentenze e alle sanzioni in esse previste".

Pio VII ammonisce di non prestare "alcun credito alle parole" dei carbonari, perché "costoro simulano un singolare rispetto e un certo straordinario zelo verso la Religione Cattolica e verso la persona e l’insegnamento di Gesù Cristo Nostro Salvatore, che talvolta osano sacrilegamente chiamare Rettore e grande Maestro della loro società. Ma questi discorsi, che sembrano ammorbiditi con l’olio, non sono altro che dardi scoccati con più sicurezza da uomini astuti, per ferire i meno cauti; quegli uomini si presentano in vesti di agnello ma nell’intimo sono lupi rapaci". Il pontefice ricorda che i carbonari sono all’origine dei tentativi rivoluzionari di quegli anni, e ribadisce che "nel sovvertire questa Sede Apostolica sono animati da un odio particolare". Pio VIII rinnova il monito nel 1829 e, sempre riferendosi alla Carboneria, afferma: "Tra tutte queste sette segrete Noi abbiamo risoluto di segnalarne alla vostra attenzione una speciale formata di recente: il cui scopo è di corrompere la gioventù educata nei ginnasii e nei licei". Non lasciatevi "sedurre da nessuna apparenza, né ingannare da veruna arte maliziosa", raccomanda il papa. I pronunciamenti della Chiesa contro la Massoneria si rinnovano nel tempo fino ad arrivare al più recente del 26 novembre del 1983. In questa data la Congregazione per la dottrina della fede emette un provvedimento solenne firmato dal Prefetto, card. Ratzinger, in cui si sostiene: "Rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche [...] e perciò l’iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla santa comunione".

Cosa dire di più? Una piccola citazione può mostrare l’attualità dell’argomento. La voce Massoneria di una delle più diffuse enciclopedie mondiali su dischetto (The 1995 Grolier Multimedia Encyclopedia) dopo aver ricordato che in passato l’Istituzione è stata aspramente combattuta dalla Chiesa specifica: "A papal ban on Roman Catholic membership in Masonic lodges was rescinded in 1983" (il divieto per i cattolici di far parte di logge massoniche è stato cancellato nel 1983). L’esatto contrario di quello che la chiesa ha solennemente ribadito. Niente di nuovo sotto il sole.